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L’importanza di tre lettere maiuscole: le ICC Incoterms® rules

In vista della pubblicazione dei nuovi Incoterms® , lo Studio Del Sorbo ha preparato un articolo sul loro percorso storico.

Nell’ambito di un accordo contrattuale relativo a una compravendita di beni,sia nazionale che internazionale,
è necessario che le parti stabiliscano le relative obbligazioni in merito al trasferimento fisico della merce.
In particolare, è necessario stabilire chi, fra venditore e compratore, è tenuto a organizzare il trasporto delle
merci, di chi è il relativo rischio, dove avviene la consegna, chi deve curare le operazioni doganali
all’esportazione e all’importazione, chi deve caricare o scaricare la merce, chi è tenuto ad assicurare il
trasporto, ecc.
Nell’ambito di operazioni commerciali internazionali, si diffuse l’uso, già a fine ‘800, dei c.d. “trade terms”,
come ad esempio il FAS (Free Alongside ship), il FOB (Free on board), il CFR (Cost and Freight) e il CIF (Cost,
Insurance and Freight). Attraverso l’uso di tali termini, venivano definite le obbligazioni contrattuali fra le
parti in merito al trasferimento fisico delle merci.


In mancanza di una specifica e uniforme codifica di tali termini, la loro interpretazione, soprattutto da parte
delle corti nazionali, dava spesso luogo a malintesi ed equivoci che, inevitabilmente, creava incertezza e inutili
costi. Vi erano differenze, infatti, nell’interpretazione del CIF tedesco rispetto al CIF inglese o
nell’interpretazione del FOB americano rispetto al FOB francese.
Di qui l’esigenza di armonizzare e standardizzare il significato dei “trade terms” su scala globale. Nacquero
così gli Incoterms® (acronimo di International Commercial Terms, marchio registrato ICC) nel 1936 a cura
della International Chamber of Commerce di Parigi.


La International Chamber of Commerce di Parigi fu fondata nel 1919 da un gruppo di industriali, finanzieri e
commercianti con l’obiettivo di creare regole per governare il commercio e per consentire un ottimale
sviluppo delle relazioni economiche internazionali dopo la prima guerra mondiale.
La prima edizione del 1936 era particolarmente legata al commercio delle commodities e furono introdotti i
termini FAS, FOB, C & F, CIF, Ex Ship e Ex Quay.
Di seguito si riporta il percorso dell’evoluzione degli Incoterms® dal 1923 ad oggi:
1923: primo sondaggio da parte di ICC relativo all’uso dei “trade terms”, limitato a sei termini comunemente
usati in soli 13 paesi. I risultati evidenziarono differenze interpretative fra i termini oggetto del sondaggio;
1928: secondo sondaggio, con lo scopo di evidenziare l’interpretazione dei termini utilizzati in oltre 30 paesi.
1936: sulla base dei risultati dei sondaggi, fu pubblicata la prima versione delle regole Incoterms®. I termini
includevano FAS, FOB, C & F, CIF, Ex Ship e Ex Quay.

1953: la prima revisione delle regole Incoterms® fu pubblicata nel 1953, dopo la seconda guerra mondiale.
In relazione allo sviluppo dei trasporti terrestri e ferroviari, furono introdotte tre nuovi termini “nonmarittimi”: DCP (Delivered Costs Paid), FOR (Free on Rail) e FOT (Free on Truck).
1967: la seconda revisione degli Incoterms®, fu pubblicata nel 1967 per ottimizzare interpretazioni errate
della versione precedente. In tale revisione furono aggiunti due nuovi termini: DAF (Delivered at Frontier) e
DDP (Delivered Duty Paid).
1974: la terza revisione degli Incoterms® fu pubblicata nel 1974 in relazione allo sviluppo del trasporto aereo.
Fu introdotto il termine FOB Airport (Free on Board Airport).
1980: con l’espansione del trasporto di merci in containers, nel 1980 fu pubblicata la quarta revisione degli
Incoterms®. Fu introdotto il termine FRC (Free Carrier … Named at Point), che prevedeva la consegna di
merce in un deposito containers. (container yard).
1990: la quinta revisione introdusse il termine FCA (Free Carrier … at Named Point), eliminando i termini
relativi a specifici modi di trasporto (ad esempio, FOR, Free on Rail, FOT, free on truck e FOB aeroporto.
2000: con la sesta revisione, si apportarono modifiche al termine DEQ (Delivered Ex Quay), evitando che le
operazioni doganali di import fossero a carico del venditore. Tale revisione, inoltre, ebbe anche modo di
colmare un vuoto normativo nella legislazione degli Stati Uniti.
2010: numerose furono le novità della settima revisione degli Incoterms®: rimozione dei termini DAF
(Delivered at Frontier), DES (Delivered Ex Ship), DEQ (Delivered Ex Quay) e DDU (Delivered Duty Unpaid) e
introduzione dei nuovi termini DAT (Delivered at Terminal) e DAP (Delivered at place).
Nell’autunno 2019 è prevista la pubblicazione della ottava revisione degli Incoterms®. I nuovi Incoterms®
2020 andranno in vigore l’1.1.2020.

Al momento non ci sono indicazioni ufficiali in merito alle novità dell’ottava revisione, ma indiscrezioni non
ufficiali riportano che saranno eliminati i termini EXW, FAS e DDP con contestuale introduzioni di nuovi
termini quali CNI (Cost and Insurance), DTP (Delivered at Terminal Paid) e DPP (Delivered at Place Paid). Si
parla anche di una suddivisione del termine FCA for land transportation e for sea transportation e della
possibilità di utilizzare i termini FOB/CFR/CIF anche per la vendita di merce containerizzata.
A prescindere dalle novità degli Incoterms® 2020, appare opportuno sottolineare la notevole importanza, su
scala globale, degli Incoterms® che hanno consentito, e consentono, una notevole ottimizzazione del
processo di compravendita sia internazionale che domestico, creando valore fra le parti coinvolte.

The mightiness of three capital letters!

Domenico Del Sorbo
Trade & Export Finance Specialist
Fonte: ICC